giovedì 9 ottobre 2008

Breakdance all'Arena (o almeno vicino)

Mi è capitato l'altro ieri di passeggiare in direzione (era di fatti la mia meta) della "biblioteca dei ragazzi" (si chiama proprio così) a Verona, dietro l'Arena (che poi è tutto da stabilire perché un libro come "Gli effetti secondari dei sogni" di De Vigan sia "per ragazzi"...ma vabbè, e chiudo subito la polemica tutta tra me ed il sistema bibliotecario veronese), quando a destra chi ti vedo? Uno sparuto (erano 3, il che lo rende ben sparuto) gruppetto di ragazzini intenti a fare breakdance. Che poi quando dico "intenti a fare breakdance" intendo che c'è uno che fa un mezzo giro sulla schiena e ha già dato tutto mentre gli altri lo guardano...ma c'è pure da dire che questi avranno avuto sì e no 12 anni, quindi non dico chapeau (che magari è troppo), ma insomma ci può stare. Ci possono stare.
Ma il senso di me che mi metto a scrivere un intero post (un intero post! sentitemi! sai lo sforzo!) non sta nella simpatia che posso più o meno provare per questi b-boys in erba (e comunque, si sappia, io questa simpatia la provo, eh) quanto nel mio stupirmi un po' all'idea che questi, che neanche erano nati negli anni '80 (!!!) passino i loro pomeriggi a provare una mossa di break invece che, chessò:
-battere un record alla PS3
-scaricare roba a caso da internet
-scrivere blog persino più inutili del mio (ne ho incrociato uno la settimana scorsa -sempre che si possa incrociare un blog- con post del tipo: "Ieri mi sono alzato, fatto la solita colazione, e poi a scuola è andato tutto bene. Nel pomeriggio ho ascoltato un po' di musica, e poi sono andato a dormire." Aaaargh!)
-una roba qualunque che alla fine ti porterà inevitabilmente a voler andare al liceo classico e a vestirti come tutti gli altri

Ma quello che mi ha stupito ancora di più della cosa in sè (il fare break) è la musica che utilizzavano per farla, cioè una musica assolutamente e filologicamente corretta. Diciamo funky anni '70? Diciamolo.
Per capirsi, questa musica qua (non è che l'ho sentita e riconosciuta e poi scaricata dal web...L'ho proprio registrata in loco solo per questo blog, quindi pensate un po' al livello bello alto di stupore-slash-stima che avevo per questa meravigliosa mini crew under age...):


MusicPlaylistRingtones
Music Playlist at MixPod.com


Reso l'idea?
Questi tre se ne stavano belli belli a fare breakdance all'Arena (ok, vicino all'Arena) e si erano portati appresso uno stereo portatile con questa musica qui, che non si può mica fare breakdance con timbaland o justin timberlake, no? Praticamente siamo quasi al livello di Radio Raheem che se ne va in giro per Bed Stuy in "Fa la cosa giusta" solo ascoltando Fight the power dei Public Enemy.

E ovvio che a me veniva da pensare anche ai vecchi Run DMC (oltre ai PE), a Eric B & Ralkim o ai Clash che arrivano negli states attorno all'81 e vedono nelle strade ragazzini che fanno scontri (battles) di rap agli incroci (mentre solo cinque, dieci anni prima si sarebbero magari raccolti cantando soul attorno ai bidoni della spazzatura in latta a cui qualcuno aveva dato fuoco per scaldarsi come si vede nel primo Rocky, quando Stallone passeggia per il vecchio quartiere...).
Chissà se questi sanno chi è Chuck D, cos'era la CNN dei neri...

Ad ogni modo: respect.

4 commenti:

gianmaria ha detto...

Incredibile!
Li ho visti anch'io ma lo stereo e la musica non c'erano più.
Mitici!

Anonimo ha detto...

Li ho visti anch'io qualche giorno fa... Non ne ho parlato con nessuno perchè mi sembrava una deviazione della mia mente. La musica non c'era, facevano qualche passo buttato lì e la ragazza (bambina - chiamala come vuoi) aveva i pattini e non rollerblade!
Erano solo in tre ma sembravano trecento.

Soul Power!
Gianmaria

Bomma ha detto...

Si, li ho visti anche io nelle rare volte che, al pomeriggio, sono passato da quella zona.
Fa speciew, è vero, però concordo sul "respect"!

Bel post Michele!

Bomma ha detto...

Li ho visti anche io nelle rare volte in cui ho bazzicato quella zona al pomeriggio. Forse più di tre.

Respect! Anche per il post!