lunedì 16 marzo 2009

U2: 1989-12-26 - Dublin, Ireland, Point Depot - "X-Mas at Point Depot" (Bootleg)

Da quando è uscito il nuovo album degli U2 mi sono posto varie domande. La più ovvia: li ho amati quando avevo 15 anni perché avevo 15 anni o sono davvero (stati?) una grande band? E' una domanda che mi sono posto anche quando qualche mese fa erano uscite le versioni deluxe dei loro primi 3 album (e di cui serbavo ricordi cari). Quello che successe allora fu che andando a riascoltare "Boy" e "October" ci ero rimasto un po' male: non che fossero brutti, ma era solo che quello che alle orecchie di un 15enne mediamente ignorante sembrava fresco ed originale ora che sono un vecchietto..bè, e soprattutto un vecchietto che sa dell'esistenza pure di altre band come, per dire un nome, Echo & The Bunnymen, e che quindi gli appaiono un po' meno freschi. Diciamo che quegli U2 che sapevano di new wave, a riascoltarli oggi, mi sembra avessero meno successo (nel creare quelle atmosfere) della band di Ian McCulloch (per non parlare di gente più coraggiosa come i primi Psychedelic Furs). Quindi?
Quindi è forse vero che gli U2 sono solo gli U2 del loro riconosciuto picco (ovvero gli anni '80 compresi tra "War" e "The Joshua Tree") di successo tra critica e pubblico, e nient'altro?
Devo andare a riascoltare quegli album per capire se i 4 irlandesi sono stati davvero sopravvalutati?
Ma soprattutto: cosa rende una band memorabile? Di certo quelle qualità che normalmente vengono riconosciute in questo frangente gli U2 le hanno tutte: numero di fans, album che sono stati impressi nella storia del rock, un cantante carismatico (tanto da apparire antipatico ormai).
Quindi quello che rimane fuori sono, ovviamente, le canzoni.
Che sono, non a caso, il problema degli U2 degli ultimi 10 anni (abbondanti), nonostante (e forse non è un caso) le voci insistenti provenieni dal gruppo, ad ogni nuovo album, che parlavano di "rinascita" o di "ritorno alle origini"...mentre invece le canzoni, appunto, latitavano. Perché da Pop in poi le canzoni che potevano rientrare a pieno diritto nel "canone U2" (cioè: una certa epicità, la carica emotiva, un songwriting solido senza spigoli) sono lentamente scomparse e hanno lasciato posto a caricature di canzoni (di facile ascolto) buone a malapena per una generazione di 14enni rintronati da Britney Spears ("All that you can't...), o un inutile sfoggio di muscoli e distorsioni nel tentativo di rincorrere nuove scene dell'indie ("How to dismantle..."). Infatti se dell'inizio della discesa ("Pop") io, personalmente, salvo un paio di composizioni (If god will send his angels, e Staring at the sun"), di ATYCLB e HTDAB ne salvo una in tutto (Sometimes you can't make it on your own).
Quindi, ben sapendo che non verrò mai a capo della domanda (e in fondo in fondo sospetto che nessuna band dovrebbe meritarsi di diventare così grande ed importante come gli U2), quello che mi resta da fare è rimanere con le mie certezze, ovvero che hanno scritto e suonato due album grandi che si chiamano "The Joshua Tree" e "Achtung Baby", e che attorno a questi due ci sono arcipelaghi di canzoni spesso buone e talvolta ottime, che se avessi mai un figlio mi piacerebbe le potesse ascoltare almeno una volta nella vita (Stay, October, Sunday Bloody Sunday, 40', per dirne alcune).
Senza dimenticare però che ci sono anche degli
altri U2, meno istituzionali, meno monumentali (se si vuole), che ci hanno lasciato un gruppetto di canzoni che definirei bizzarre in alcuni casi, ma persino potenti in altri (i più riusciti). Al primo gruppo (le bizzarre) appartengono di diritto direi Party Girl (mi stupisce sempre che fossero soliti concludere molti dei loro primi concerti proprio con questa canzone divertente e un po' sciocca), ma anche An Cat Dubh/Into The Heart (forse il loro esercizio new wave che preferisco) e Lemon (sul cui giudizio tendo ad oscillare: è una stronzata o no? non riesco a decidermi); mentre al secondo (le potenti) hanno rappresentanti sicuri in Bullet The Blue Sky (Jimi Hendrix faceva risuonare la sua chitarra perché ci si ricordasse del Vietnam mentre The Edge perché ci si ricordasse del Sud America), Zoo Station, e God Part II.
Da qualche parte, lì in mezzo, stanno canzoni come Numb, The Wanderer, e MLK.

Tutto questo per dire cosa?
Bè, fondamentalmente per dire che ci sono addirittura due album interi degli U2 che all'epoca risultavano con ogni probabilità bizzarri: il già citato "Achtung Baby" (con nuove sonorità, imbevuto di un'ironia completamente nuova per i "seriosi" U2, e che avrebbe però finito per danneggiarli per il suo troppo abuso negli anni successivi), dimostratosi però in breve tempo anche potente, e naturalmente l'album (nonché il film) che i 4 stessi sono arrivati più volte a sconfessare: "Rattle And Hum". Nato sulla scia di un tour che li aveva visti spopolare negli Stati Uniti era stato sbandierato all'epoca come il disco della (ri)scoperta delle radici del r'n'r: blues, gospel, rhythm and blues e quant'altro (con ospiti di tutto rispetto come Bob Dylan e B.B. King), è stato presto messo da parte e dimenticato.
Per molti buoni motivi in questo caso (a differenza, per fare i soliti esempi, di "Animals" dei Pink Floyd): il mettere assieme pezzi nuovi registrati in studio, pezzi tali e quali dal vivo, altri rimaneggiati in ottica più "soulful", e qualche cover l'ha reso frammanetario e, appunto, bizzarro.
Quello che mi è sembrato più forte riascoltando "Rattle And Hum" sono non a caso le due canzoni bizzarre e potenti (God Part II, e una Bullet The Blue Sky che sa di zolfo), oltre alla conclusiva (ma forse un po' cheesy, come dicono gli anglosassoni?) (e tutt'altro che bizzarra per gli U2) All I Want Is You.
Fortuna vuole però che mi sia capitato di imbattermi in una pagina html piena zeppa di link a download di bootleg degli U2, e mi sia messo ad ascoltare un bootleg considerato tra i loro migliori in assoluto (o almeno dice così U2Start.com), quello della notte di Santo Stefano del 1989.
Il risultato è stato (inaspettatamente) buono, tanto da farmi chiedere: ma questa versione di Bullet The Blue Sky non è persino migliore? E God Part II posta in bella vista come opener non è un attacco fortissimo? Cavolo, e il lavoro di chitarre (ci sono dei membri della band di BB che danno una mano qua e là) su Desire me la fa sembrare persino bella (!). Da aggiungere poi che Pride e Where The Streets Have No Name non sembrano l'ennesima ripetizione un po' calligrafica che spesso sono dal vivo, mentre All Along The Watchtower è un paio di spanne sopra la versione (molto sbrigativa) apparsa su "R'n'H".
E poi il concerto si conclude con 40' (che per me è come dovrebbe suonare un gospel è nato da questa parte dell'Atlantico).

Provate ad ascoltare questi 2 brani:


MusicPlaylist
Music Playlist at MixPod.com



Ed infine cercate il bootleg in questa marea (per fare funzionare il link copiatelo ed incollatelo su una nuova pag):

file:///F:/U2.G101/U2.Concerts.1979.2009.htm



(Se poi volete provarne altri, per orientarsi, oltre al succitato U2Start, consiglio U2Setlist.com)

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